Inizia oggi il World Economic Forum a Davos ma non sono presenti i leader del G7. Il meeting mostra la crisi della globalizzazione.
Nella cittadina svizzera di Davos si terrà da oggi a venerdì prossimo il World Economic Forum, il forum economico mondiale. Questa prima edizione in presenza dal 2020 è intitolata ‘La cooperazione in un mondo frammentato’. Il programma come sempre prevede la partecipazione di 130 paesi e 52 capi di Stato e di governo ma l’assenza più evidente è quella dei leader del G7. Ad eccezione del cancelliere tedesco Scholz, nessuno sarà presente a Davos.
Per l’Italia saranno presenti diversi top manager e imprenditori e dopo il no del ministro Giorgetti probabilmente sarà presente il ministro dell’Istruzione Valditara. Il dibattito economico si concentrerà anche quest’anno sulla guerra in Ucraina anche se non ci sarà nessun russo presente al Forum mentre interverrà da remoto anche questa volta il presidente Zelensky. I temi principali che si affronteranno saranno ovviamente economia ed energia ma anche clima e sicurezza.
Le sfide economiche per il mondo globalizzato
La crisi e l’inflazione sono il tema centrale di questo forum che spaventa gli economisti e gli imprenditori presenti al Forum. Secondo il Global Risks Report 2023 del World Economic Forum la crisi economica legata al costo della vita e gli effetti del cambiamento climatico sono i primi due rischi che il mondo corre nei prossimi due anni. «Viviamo in un’era di shock multipli, potremmo essere a un punto di svolta per l’economia globale», dichiara Kenneth Rogoff, professore dell’Università di Harvard al Wef.
“Al summit – ha spiegato Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum – cercheremo di rafforzare la cooperazione pubblico-privato per affrontare le sfide più urgenti del mondo frammentato in cui viviamo. Cercheremo di uscire dalla crisi attuale per un futuro più inclusivo e sostenibile, creando le condizioni per una ripresa forte e duratura. Allo stesso tempo, deve esserci una presa di coscienza che lo sviluppo economico deve essere reso più resiliente, più sostenibile e che nessuno dovrebbe essere lasciato indietro”.